L’accanimento verso il movimento ultras è la dimostrazione di quanto i compagni predicano orizzonti collettivi ma nella pratica sono ristretti nei loro periferici ambienti e schemi, non riescono a cogliere le genuine forme di ribellismo che provengono dalla strada, come potrebbero? loro per strada non ci stanno.
Gli sbirri sono poveri cristi che devono sfamare la famiglia, si, è chiaro che a fare un simile lavoro serve manovalanza e non laureati ad harvard… la poesia di Pasolini sugli scontri di valle giulia mette in luce un ricorrente paradosso, a manifestare i rampolli di famiglia che dopo gli anni caldi si sono dati a vita borghese, e a prendere le sassate i figli del popolo,
sta di fatto che questi figli del popolo impersonificano lo stato, e se uno è in una posizione di antagonismo verso questo per le più svariate ragioni, è palese che attacca il suo braccio armato che gli da l’autorità di legiferare… l’istituzione della sua forza. Una soluzione pacifica sarebbe meglio ma l’uomo della strada non ha soluzioni sotteranee che può avere un appartenente a una determinata società segreta. Vedo un parallelismo fra quanto accaduto a Genova e quanto a Roma domenica scorsa, differente la situazione… ma la rabbia si è riversata nello stesso modo contro lo stesso nemico.
TUTTI A GENOVA IL 17
RAGAZZI DI STRADA, ULTRA’, NON POTETE UCCIDERCI TUTTI!